LA SERVA DI DIO SUOR MARIA DE SAINT-PIERRE

Carmelitana di Tours 1816-1848

Una vita breve, trentun anni, quella di Suor Maria De Saint-Pierre vissuta nell'amor di Dio e della Vergine e nel propagare la devozione al Santissimo Volto di Gesù.

La sua anima, nel Carmelo, si temprò alle virtù più belle della fede. Divenne mortificata e sensibilissima alle offese fatte al Signore in Francia allora in balia dell'ateismo. Un giorno, mentre pregava, udì il lamento di Gesù che chie­deva riparazione per tanto male.

Soleva fare la "Via Crucis" baciando la terra ad ogni stazione. Una volta, essendo assorta in orazione, udì la voce del Signore:

"IO CERCO DELLE VERONICHE LE QUALI ASTERGANO ED ONORINO IL MIO DIVIN VOLTO CHE HA POCHI ADO­RATORI. IL MIO NOME È DOVUNQUE BESTEMMIATO. PERSINO I FANCIULLI BESTEMMIANO. LA BESTEMMIA È IL PECCATO DEL DEMONIO. CON ESSA IL PECCATORE PRONUNCIA DA SÉ LA PROPRIA CONDANNA. E' UNA FRECCIA AVVELENATA CHE CONTINUAMENTE MI FERISCE IL CUORE".

Le suggerì una freccia d'oro con cui ferire deli­ziosamente il Suo Cuòre, cicatrizzarne le ferite e

farne sgorgare torrenti di grazie: "SEMPRE SIA LODATO, BENEDETTO, AMATO, ADORATO, GLORIFICATO IL SANTISSI­MO, SACRATISSIMO EPPURE INCOM­PRENSIBILE E INESPRIMIBILE NOME DI DIO IN CIELO E IN TERRA E NEGLI INFERNI, DA TUTTE LE CREATURE USCITE DALLE MANI DI DIO, PER IL S. CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO NEL SS. SACRAMENTO DEL­UALTARE, cosi sia

Gesù le fece intendere che gli empi rinnovavano continuamente le bestemmie, gli oltraggi, le ingiurie inflitte al Suo Volto Augustissimo.

Suor Maria chiese al confessor di parlarne all'Arcivescovo di Tours, il Pastore allora venne al Carmelo ed ebbe un lungo colloquio con l'u­mile religiosa.

"QUESTO MERAVIGLIOSO VOLTO È LO SPECCHIO DELLE PERFEZIONI CONTENUTE NEL SS. NOME DI DIO. HO COMPRESO ANCHE CHE, COME IL SACRO CUORE DI GESÙ È L’OGGETTO SENSIBILE OFFERTO ALLE NOSTRE ADORAZIONI PER RAPPRESENTARE IL SUO IMMENSO AMORE AL SS. SACRA­MENTO DELL'ALTARE: COSÌ’ NELUOPE­RA RIPARATRICE IL VOLTO DI NOSTRO SIGNORE È L’OGGETTO SENSIBILE OFFERTO ALLE ADORAZIONI DEI MEM­BRI PER RIPARARE GLI OLTRAGGI DEI BESTEMMIATORI CHE OFFENDONO LA DIVINITÀ DI CUI ESSO È L’IMMAGINE, LO SPECCHIO E L’ESPRESSIONE. IN VIRTÙ DI QUESTO VENERABILE VOLTO  PRESENTATO ALL’ETERNO PADRE POSSIAMO PLACARE LA SUA GIUSTA COLLERA E OTTENERE LA CONVERSIONE DEGLI EMPI E DEI BESTEMMIATORI".

Il volto di Gesù è dono ambito dei cuori generosi che si sacrificano per Lui. Gesù ce lo dona a nome del Suo Divin Padre e per mezzo di Maria Sua Madre. Il Volto è un dono prezioso, con esso faremo grandi prodigi: "ASCIUGHE­REMO LA FACCIA AL NOSTRO DIVIN MAESTRO: CONVERTIREMO NOI E I PECCATORI. NOI RIPAREREMO LA SUA DIVINA FACCIA SFIGURATA DALLE BESTEMMIE ED EGLI RIPARERÀ LA NOSTRA SFIGURATA DAL PECCATO".

"OH! SE TU POTESSI VEDERE LA BELLEZZA DEL MIO VOLTO! MA I TUOI OCCHI SONO TROPPO DEBOLI. ESSO E COME IL SIGILLO DELLA DIVINITA CHE HA LA VIRTÙ DI IMPRIMERE L’IM­MAGINE DI DIO NELLE ANIME CHE LO CONTEMPLANO".

      "PER IL SANTO MIO VOLTO OPERE­RETE PRODIGI".

"PER IL SANTO MIO VOLTO OTTERRETE LA SALVEZZA DI MOLTI PECCA­TORI. PER L’OFFERTA DEL MIO VOLTO NULLA VI SARÀ RIFIUTATO. OH SE SAPESTE QUANTO IL MIO VOLTO SIA GRADITO AL PADRE MIO!" 

"COME IN UN REGNO TUTTO SI ACQUI­STA CON UNA MONETA SULLA QUALE E IMPRESSA L’EFFIGE DEL PRINCIPE, COSÌ CON LA PREZIOSA MONETA DELLA SANTA MIA UMANITÀ, CIOÈ COL MIO VOLTO ADORABILE, VOI OTTERRETE NEL REGNO DEI CIELI QUANTO VI AGGRADA".

"TUTTI COLORO CHE ONORERANNO IL SANTO MIO VOLTO, IN SPIRITO DI RIPA­RAZIONE, FARANNO CON CIÒ L’OPERA MEDESIMA DELLA VERONICA".

"SECONDO LA PREMURA CHE PORRETE NEL RESTAURARE LE MIE SEMBIAN­ZE SFIGURATE DAI BESTEMMIATORI, IO AVRÒ CURA DELLE SEMBIANZE DELL'ANIMA VOSTRA, SVISATA DAL PECCATO: VI RISTABILIRÒ LA MIA IMMAGINE, E LE RENDERÒ COSÌ BELLE COM'ERANO QUANDO USCIRONO DAL FONTE BATTESIMALE".

"IO DIFENDERÒ INNANZI AL PADRE MIO LA CAUSA DI TUTTI COLORO CHE, MERCÉ L'OPERA DI RIPARAZIONE, SIA, CON PREGHIERE, SIA CON PAROLE, SIA PER ISCRITTO DIFENDERANNO LA MIA CAUSA, IN MORTE ASCIUGHERÒ’ LA FACCIA DELLA LORO ANIMA, TERGEN­DONE LE MACCHIE DEL PECCATO E RIDANDOLE LA SUA PRIMITIVA BEL­LEZZA".

Suor Maria di Saint-Pierre è la prediletta del Volto Santo, come Margherita Alacoque è del Sacro Cuore.

Appena 9 anni visse nel sacro recinto del Carmelo inabissata nell'amore e nelle rivelazio­ni del Sacro Volto di Gesù, animata da uno spiri­to che non conosce limiti per riparare le continue offese fatte a Dio.

La devozione, antichissima nella tradizione cristiana, si riaccese e cominciò a divulgarsi dal Carmelo di Tours in tutto il mondo, attraverso la parola, attraverso la stampa. Soprattutto attraver­so l'amore delle anime che nel dolore del Volto di Cristo vedono le sofferenze della Chiesa.

Per richieste di immagini e biografia di Suor Maria e Leone Papin scrivere a:

CARMELO DE TOURS 13 Rue des Ursulines 37000 TOURS (Francia)

IL SERVO DI DIO LEONE PAPIN DUPONT (1797 - 1876)

Leone Dupont è giustamente chiamato "l'Amico del Volto Santo", colui che in Francia diede l'impulso alla sua devozione, e il cui nome oggi, appunto per i miracoli del Volto Santo, è conosciuto in ogni parte del mondo.

Frequentando il Carmelo di Tours per opere di carità, conobbe la portinaia: Suor Maria Saint­Pierre, la prediletta del Santissimo Volto di Gesù. Da lei ebbe informazioni sulla devozione riparatrice e ricevette pure la bella Immagine del S. Volto che il Dupont appese nel salotto di casa trasformato, in seguito, in cappella e consacrata dall'arcivescovo di Tours.

L'orrore della bestemmia e della profanazio­ne delle feste fece presto entrare Leone Dupont a far parte dell'opera meditata ed attuata da Suor Maria Saint Pierre.

Intanto l'Immagine del Volto Santo, dinnan­zi alla quale ardeva giorno e notte una lampada, cominciò ad essere oggetto di grande pietà da parte dei fedeli che vi accorrevano numerosi.

 

LA SERVA DI DIO Madre MARIA PIERINA DE MICHELI

Figlia dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires (11/9/1890 - 26/7/1945)

Anima ardente d'amore per Gesù e per le anime, si donò incondizionatamente allo Sposo ed Egli ne fece oggetto delle sue compiacenze.

Nutrì fin da bambina il sentimento della riparazione che crebbe in lei, col passare degli anni, fino a raggiungere l'immolazione comple­ta di se stessa. Non c'è da stupirsi se all'età di 12 anni, trovandosi nella Chiesa Parrocchiale di S. Pietro in Sala a Milano, osservando i fedeli che baciavano devotamente le Sante Piaghe del Crocifisso esposto per il venerdì santo, sente una voce ben distinta, dirle:

"NESSUNO MI DÀ UN BACIO D'AMORE IN VOLTO, PER RIPARARE IL BACIO DI GIUDA?".

Nella sua semplicità di bimba, crede che la voce sia udita da tutti, e prova pena vedendo che si continua a baciare le Piaghe e non il Volto di Gesù. In cuor suo esclama: "Te lo dò io il bacio d'amore, o Gesù abbi pazienza! "E giunto il suo turno Gli stampò, con tutto l'ardore del suo cuore, un bacio in volto.

Novizia le è concesso di fare adorazione notturna e nella notte dal giovedì al venerdì Santo, mentre prega davanti al Crocifisso, sente dirsi: "BACIAMI!"; suor Pierina ubbidisce e le sue labbra, invece di posarsi sopra un volto di gesso, sentono il contatto vero di Gesù.

Il Volto di Gesù l'attira con indicibile incan­to. Ne subisce il fascino, si compiace di guardar­lo, di fissarlo, di contemplarlo con amore, leg­gendovi le intime sofferenze del Suo Cuore, che procura di consolare, imponendosi rinunce e sacrifici.

Nel Santo Volto trova la forza, il coraggio, la generosità di adempiere fedelmente, e talvolta con eroismo, tutti i doveri e gli obblighi della vita religiosa e dei rispettivi offici a lei assegnati dall'obbedienza.

Sempre calma, serena, fiduciosa, pur nel crogiolo delle prove, accetta e abbraccia il dolo­re, che la purifica, la eleva e l'unisce alla sem­pre amabile volontà di Dio.

Suor Pierina mentre lamenta a Gesù una sua pena, le si presenta insanguinato e con espres­sione di tenerezza e di dolore le dice: "E IO CHE COSA HO FATTO?". Ella comprende, ed il S. Volto di Gesù diviene il suo libro di meditazione, la porta d'entrata nel suo cuore.

Col passare degli anni, Gesù le dimostra di tanto in tanto or triste, or insanguinato, chieden­dole riparazione, e così cresce in lei il desiderio di soffrire e d'immolarsi per la salvezza delle anime.

Nell'orazione notturna del 1° venerdì di quaresima 1936, Gesù, dopo averla fatta parteci­pe  ai  dolori  spirituali  dell'agonia  del Gethsemani, con Volto velato di sangue e con profonda tristezza, le dice:

"VOGLIO CHE IL MIO VOLTO, IL QUALE RIFLETTE LE PENE INTIME DEL MIO ANIMO, IL DOLORE E L’AMORE DEL MIO CUORE, SIA PIÙ ONORATO. CHI MI CONTEMPLA MI CONSOLA!".

Il martedì di passione, del medesimo anno, ode questa dolce promessa:

"OGNI VOLTA CHE SI CONTEMPLA LA MIA FACCIA, VERSERÒ L’AMOR MIO NEI CUORI E PER MEZZO DEL MIO SANTO VOLTO SI OTTERRÀ LA SALVEZ­ZA DI TANTE ANIME".

Nel primo martedì del 1937, riceve istruzio­ni sulla devozione al S. Volto:

"POTREBBE ESSERE CHE ALCUNE  ANIME TEMANO CHE LA DEVOZIONE E IL CULTO DEL MIO S. VOLTO DIMINUISCANO QUELLA DEL MIO CUORE. DÌ LORO CHE, AL CONTRARIO, SARA’ COMPLETATA ED AUMENTATA, CON­TEMPLANDO IL MIO VOLTO LE ANIME PARTECIPERANNO ALLE MIE PENE E SENTIRANNO IL BISOGNO DI AMARE E DI RIPARARE. NON È FORSE QUESTA LA VERA DEVOZIONE AL MIO CUORE?".

Il 23 maggio 1938, mentre il suo sguardo si posa istintivamente sul S. Volto di Gesù, si sente dire:

"OFFRI INCESSANTEMENTE ALL'E­TERNO MIO PADRE IL MIO S. VOLTO.  QUESTA OFFERTA OTTERRA’ LA SAL­VEZZA E LA SANTIFICAZIONE DI TANTE ANIME. SE POI L’OFFRIRAI PER I MIEI SACERDOTI, SI OPERERANNO MERAVIGLIE".

Il 27 maggio seguente:

"CONTEMPLA IL MIO VOLTO E PENE­TRERAI GLI ABISSI DI DOLORE DEL MIO CUORE. CONSOLAMI, E CERCA ANIME CHE S'IMMOLINO CON ME PER LA SALVEZZA DEL MONDO".

Il 31 maggio; del medesimo anno, mentre suor Pierina è tutta assorta in fervorosa preghie­ra ai piedi dell'altare, nel fulgore di una luce di paradiso, le appare la Vergine Immacolata che tiene tra le mani uno scapolare formato da due flanelline bianche unite da un cordone.

Su di una flanellina è impressa l'immagine del Volto Santo circondato dalle parole:

"ILLUMINA, DOMINE, VULTUM TUUM SUPER NOS!" (Illuminaci col tuo volto o Signore!)

mentre, sull'altra parte, un'ostia circondata da raggiera con scritto intorno:

"MANE NOBISCUM DOMINE!" (Rimani con noi, Signore!)

Lentamente si avvicina e le dice:

"QUESTO SCAPOLARE È UN'ARMA DI DIFESA, UNO SCUDO DI FORTEZZA, UN PEGNO DI AMORE E DI MISERICORDIA, CHE GESÙ VUOL DARE AL MONDO IN QUESTI TEMPI DI SENSUALITÀ: DI ODIO CONTRO IDDIO E LA CHIESA. SI TENDONO RETI DIABOLICHE PER STRAPPARE LA FEDE DAI CUORI, IL MALE DILAGA, I VERI APOSTOLI SONO POCHI. È NECESSARIO UN RIMEDIO DIVINO E QUESTO RIMEDIO È IL VOLTO SANTO DI GESÙ. TUTTI QUELLI CHE INDOSSERANNO UNO SCAPOLARE COME QUESTO E FARANNO OGNI MAR­TEDÌ UNA VISITA AL SS. SACRAMENTO PER RIPARARE GLI OLTRAGGI CHE RICEVETTE IL SUO SACRO VOLTO DURANTE LA SUA PASSIONE E CHE RICEVE OGNI GIORNO NEL SACRA­ MENTO EUCARISTICO, VERRANNO FORTIFICATI NELLA FEDE, PRONTI A DIFENDERLA E A SUPERARE TUTTE LE DIFFICOLTÀ INTERNE ED ESTERNE. INOLTRE FARANNO UNA MORTE SERE­NA, SOTTO LO SGUARDO AMABILE DEL MIO DIVIN FIGLIO".

Il comando della Madonna si faceva sempre più forte, ella dice, ma non era in suo potere effet­tuarlo: occorreva il permesso di colui che guidava l'anima sua, ed il denaro per sostenere la spesa.

Nello stesso anno Gesù si presenta ancora grondante sangue e con grande tristezza dice:

"VEDI COME SOFFRO? EPPURE DA POCHISSIMI  SONO  COMPRESO. QUANTE INGRATITUDINI DA PARTE DI QUELLI CHE DICONO DI AMARMI! HO DATO IL MIO CUORE COME OGGETTO SENSIBILISSIMO DEL MIO GRANDE AMORE PER GLI UOMINI E DÒ IL MIO VOLTO COME OGGETTO SENSIBILE DEL MIO DOLORE PER I PECCATI DEGLI UOMINI. VOGLIO SIA ONORATO CON UNA FESTA PARTICOLARE NEL MARTEDÌ DI QUINQUAGESIMA (MARTE­DÌ DI CARNEVALE) FESTA PRECEDUTA DA UNA NOVENA IN CUI TUTTI I FEDELI RIPARINO CON ME, UNENDOSI ALLA PARTECIPAZIONE DEL MIO DOLORE".

Nel 1939 Gesù di nuovo le dice:

"VOGLIO CHE IL MIO VOLTO SIA ONO­RATO IN MODO PARTICOLARE IL MAR­TEDÌ!".

Perché Suor Pierina diffonde la medaglia e non lo scapolare?

Per ubbidienza al Padre confessore. Il 7 aprile 1943, ella scriverà nel diario: "Continuando la mia preghiera e rivolgendomi alla Madonna per sciogliere un dubbio circa lo scapolare, che torna spesso alla mia mente, mi disse:

"FIGLIA MIA STA TRANQUILLA CHE LO SCAPOLARE È SUPPLITO DALLA MEDAGLIA CON LE STESSE PROMESSE E FAVORI. RIMANE SOLO DA DIFFONDERLA SEMPRE PIÙ, ORA MI STA A CUORE LA FESTA DEL VOLTO DEL MIO DIVIN FIGLIO, DILLO AL PAPA CHE TANTO MI PREME".

Mi benedisse e mi lasciò in cuore il Paradiso. Pertanto lo scapolare può essere supplito dalla medaglia, con le stesse promesse. Ed ora la medaglia si diffonde con entusiasmo:

quante grazie strepitose si sono ottenute! Scampati pericoli! Guarigioni! Conversioni! Madre Maria Pierina si è congiunta a Colui che amava il 26/7/1945 a Centonara d'Artò (Novara). La sua non si può dire morte, ma un trapasso di amore come Lei stessa aveva scritto, nel suo diario il 19/7/41: "Ho sentito un immen­so bisogno di vivere sempre più unita a Gesù, di amarlo intensamente, perché la mia morte non sia che un trapasso di amore allo sposo Gesù".

Per segnalare grazie e favori, per chiedere:

medagliette del S. Volto, immagini e la biografia della Serva di Dio rivolgersi a:

Figlie dell'Immacolata Concezione di B.A. Via Asinio Pollione, 5 - 000153 ROMA

 

Venerabile Servo di Dio Padre Abbate Don Ildebrando Gregori Benedettino Silvestrino

Fondatore della Congregazione religiosa femminile:

"Suore Benedettine riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo". (1894 - 1985) 

Nato a Poggio Cinolfo, in provincia di L'Aquila l'8 maggio 1984, conobbe giovanissimo la vita religiosa frequentando l'Eremo di San Francesco nei boschi vicini al paese natale, dove viveva una comunità di Frati Cappuccini. A 12 anni entrò nella Congregazione dei Benedettini Silvestrini. Vestendo l'abito di monaco prese il nome di Ildebrando. L'anno dopo emise la professione semplice. Tre anni più tardi pronunciò i voti per­petui. Durante la prima guerra mondiale dovette arruolarsi, fu assegnato alla sanità e promosso caporale.

Terminata la guerra e rientrato in monastero, fre­quentò teologia presso la Pontificia Università Gregoriana dove si laureò brillantemente in filo­sofia e teologia. All'età di 28 anni fu ordinato sacerdote a Roma il 29 ottobre 1922 nella basili­ca dei Santi Apostoli.

Nel 1939, all'età di 45 anni, viene eletto Abate generale della Congregazione benedettina Silvestrina. Ricoprirà l'incarico per venti anni. Fu apprezzato predicatore, ma soprattutto diret­tore spirituale di anime, di alcune delle quali è in corso la Causa di Beatificazione: tra queste, Madre Maria Pierina De Micheli della Congregazione delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, Madre Gertrude Billi, Coofondatrice delle Ancelle del S. Cuore di Città di Castello e Madre Laura Curlotta, terza Superiora generale delle Suore di Ravasco.

Caratteristica inconfondibile della direzione spi­rituale condotta dal Padre Gregori, fu la devo­zione e la spiritualità del S. Volto di Cristo:

devozione e spiritualità attinte da Madre Pierina De Micheli.

Nell'immediato dopoguerra (1945-46), per cir­costanze che si confermarono provvidenziali, raccolse alcuni fanciulli poveri e abbandonati, assistendoli integralmente.

Questo apostolato si estese ben presto e, dal primo nucleo creato a Bassano Romano, nacque la sua imponente Opera assistenziale, per con­durre la quale il Padre Gregori fondò una Congregazione religiosa femminile: le "Suore Benedettine Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo".

Detta Congregazione conta oggi 15 case religio­se in Italia ed altre all'estero.

Uomo attivissimo e monaco di intensissima vita contemplativa, il Padre Gregori ha eseguito per­sonalmente con estrema dedizione la sua Opera fino a pochi anni dalla sua morte, preceduta da lunga e sofferta infermità. Attuando un suo vivo desiderio, aveva creato a Roma, in via della Conciliazione 15, la Casa e comunità religiosa "Deo gratias", dove ha vissuto gli ultimi due decenni e da dove è salito alla pace eterna il 12 novembre 1985, all'età di 91 anni.

Due settimane prima aveva predetto il giorno del suo trapasso. Il suo corpo riposa in Bassano Romano, nel coro della Cappella della Casa madre e generalizia della Congregazione da lui fondata; la sua tomba e la Casa romana "Deo gratias" sono divenute meta di continuo, devoto pellegrinaggio. 

L’ABATE DON ILDEBRANDO GREGORI APOSTOLO DEL VOLTO SANTO

L’Abate Gregori, "afferrato" fin dalla prima gio­vinezza dall'amore ardente di Cristo, visse la sua vita di monaco in una continua "ricerca di Dio", come si esprime S. Benedetto nella sua regola. Questo ideale fu il filo conduttore della sua asce­si, anche se la sua pietà e il suo apostolato, nel corso degli anni, prenderanno varie forme secon­do le ispirazioni della Grazia divina.

Egli raggiunse la mistica contemplazione del Volto di Cristo nell'età matura. E ciò non deve recare meraviglia: lo Spirito Santo prepara per gradi le anime chiamate alle sublimi altezze della perfezione.

La devozione al S. Volto è stato il coronamento di tutto il suo cammino spirituale e della sua missione apostolica; e la sua non fu libera scelta personale, ma chiara indicazione del volere divi­no che innalza l'anima a più alte visioni dei misteri della sua bontà infinita.

Inizia la sua attività sacerdotale nel 1925. Centro della sua spiritualità è Gesù Eucarestia, vivente nel tabernacolo: mezzo per attirarvi le anime è la devozione al S. Cuore. In suo onore organizzerà Pii esercizi, processioni, ore di adorazione diur­na e notturna; i primi venerdì del mese saranno giornate di riparazione; la festa del S. Cuore diverrà la festa tra le più solenni del monastero e della parrocchia, per suo interessamento la Congregazione Silvestrina sarà consacrata al Cuore Sacratissimo di Gesù.

L’obbedienza, affidandogli nuovi incarichi lo obbligherà a cambiare attività in diverse sedi per culminare nel 1939 con l'elezione di Abate Generale della Congregazione. Misteriose e mirabili sono però le vie del Signore. Questi tra­sferimenti, accettati con spirito di profonda umiltà, saranno, nei disegni di Dio, apertura a più vasti orizzonti di apostolato per il suo zelo sacerdotale. La discesa dal sacro eremo di Monte Fano sarà così l'inizio di una nuova e più ardua ascesa spirituale per contemplare più da vicino, mistero d'amore e di dolore, il Volto di Cristo immolato sulla croce, Il Signore lo arric­chisce di grazie più abbondanti, gli svela i segre­ti di amore infinito racchiusi nel suo Cuore Santissimo e gli affida una nuova missione: LA DEVOZIONE AL SANTO VOLTO.

Tale dono viene a lui concesso tramite la serva di Dio Madre Pierina De Micheli, religiosa delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, che conobbe verso la fine del 1940.

La pia religiosa, dietro ispirazione del Signore, lo scelse come suo direttore spirituale, gli apri il suo cuore e gli confidò quanto la divina bontà aveva in lei operato e continuava ad operare.

Il Padre Abate esaminò i fatti con molta pruden­za e invocò la luce dall'alto con lunghe preghie­re e penitenze: alla fine, confortato anche da segni ordinari e straordinari, si rese conto che i carismi e la missione di quell'anima erano autentici doni dello Spirito Santo.

Non solo, ma si sentì lui stesso illuminato e tra­sformato dalla luce che proveniva dal S. Volto. Soprattutto quando madre Pierina venne miraco­losamente guarita dalla tisi per intercessione di S. Silvestro Abate e fu "spiritualmente aggrega­ta" dallo stesso Santo alla sua Congregazione Silvestrina, egli chiaramente percepì che il Signore, attraverso la sua figlia spirituale, parla­va anche a lui: la rivelazione della devozione al S. Volto era un dono concesso anche a lei e quin­di lo riguardava e lo impegnava personalmente.

Da quel momento la missione di Madre Pierina, in perfetta simbiosi spirituale, diverrà anche la sua missione.

Da quell'incontro l'apostolo del S. Cuore diver­rà l'apostolo del S. Volto. Contraddizione? No, ma aumento di grazia, illu­minazione dello Spirito Santo, crescita spiritua­le: è nel Volto infatti che si manifestano e si conoscono i sentimenti del Cuore. Alla nuova missione si dedicherà principalmente con l'apostolato della parola, l'apostolato della medaglia e l'apostolato delle opere. Dotato del dono della sacra eloquenza, sara l'appassionato divulgatore della devozione al Santo Volto. La sua parola semplice e ardente, che gli sgorgava dal cuore assetato dell'amore di Gesù e delle anime, conquistava la mente e convertiva i cuori. Egli intui immediatamente che mezzo efficacis­simo per la diffusione ditale devozione era la medaglia e ne divenne l'instancabile divulgato­re: la distribuirà non solo negli istituti religiosi, ma anche nelle scuole pubbliche e private, negli ospedali, nelle carceri, sui treni, sugli aerei, al capezzale degli infermi; la donerà a tutti coloro con i quali gli capiterà di intrattenere anche solo

un breve contatto personale, credenti o non cre­denti, ebrei, perseguitati, rifugiati politici di ogni colore. Studierà ogni mezzo per farla giungere dove egli non può arrivare: la invierà a migliaia di soldati in guerra, in ògni parte del globo, ai reclusi nei campi di prigionia, nei campi di con­centramento e nei campi profughi. Ora la sacra medaglia è diffusa in tutti i continenti, è arrivata in Cina, in Corea, in Giappone, in Brasile e nelle Filippine.

La testimonianza più viva e tangibile dell'amore del P. Abate al S. Volto è l'apostolato delle opere. Al S. Volto egli ha intitolato cappelle, isti­tuti, monasteri, chiese, santuari e, quel che più conta, una nuova Congregazione di religiose che si consacrano al Signore allo scopo di dare amore e lode a Lui, in senso di riparazione ed espiazione delle offese che dai peccatori si fanno al Signore Gesù... Come riparatrici, è offerto alla loro riparazione e alla loro meditazione Gesù morente in croce e Gesù morto in croce. Con la nascita di questa sua famiglia religiosa, egli ha voluto perpetuare e moltiplicare la sua missione di apostolo del S. Volto nella chiesa e nel mondo.

Per segnalare grazie e favori, per chiedere imma­gini e medagliette del Santo Volto di nostro

Signor Gesù Cristo e la biografia del Venerabile

Servo di Dio rivolgersi a:

Monastero San Vincenzo M. - Via San Vincenzo

01030 Bassano Romano (Viterbo)

 

 

LA SERVA DI DIO SUOR MARIA CONCETTA PANTUSA 3/2/1894 - 27/3/1953

Da fanciulla ebbe non poco a soffrire per il duro trattamento del padre, che la condusse con sé in Brasile dove si recava in cerca di lavoro. Qui Concetta andò sposa al giovane ferroviere Vito De Marco che morì nella guerra del 1915/18.

L’otto maggio 1930 insieme con l'unica figlia fattasi poi Clarissa e con suor Speranza Elena Pettinato si trasferì in Airola (Benevento).

Qui fu diretta dai PP. Passionisti e dai PP. Francescani.

Tutti la chiamavano, e la chiamano ancora:

SUOR CONCETTA. Tuttavia non è mai stata suora. Il Signore riversò in lei tutti i Suoi doni: il miracolo, la profezia, il discernimento degli spi­riti, la luminosità, il sollevamento, gli effiuvi odorosi, l'astinenza dal sonno, la visione, l'esta­si, le stimmate e i dolori della Passione. Suor Concetta vestiva un abito monacale alla maniera dei Passionisti.

Fenomeni miracolosi: frutta stagionale com­mestibili che apparivano improvvisamente, rose profumatissime e fresche di pianta che a volte s’incollavano a stampe religiose, piogge di fiori che scendevano dal soffitto e inondavano l'umi­le stanzetta.

Ma i fatti più straordinari furono: le stim­mate e l'apparizione di sangue umano fisiologi­co sopra Immagini Sacre da lei possedute.

Le stimmate di Suor Concetta erano in forma di ferita aperta nelle palme, nel dorso delle mani e nei due versi del polso prodotte da lesione organica del tessuto. Così pure nei piedi e nel costato.

Suor Concetta pregava: pregava sempre. Era umile, semplice e generosa. Si mortificava con­tinuamente: digiunava, faceva penitenze corpo­rali con catene, flagelli e cilici di ferro. La sua ardentissima passione era l'amore per Gesù e l'amore per le anime.

Il 17 febbraio 1947 una immagine del Santo Volto di Gesù (della Santa Sindone di Torino) emana sangue. Il sangue sgorga come da una sorgente e rimane in ebollizione per circa tre ore.

Il sangue sgorga dalla Sacra Testa, dai contorni del Volto e dagli occhi.

Suor Concetta dice che Gesù l'ha fatto per i peccati dei Sacerdoti e tutti gli uomini. Lo stes­so fenomeno si rinnova il 28 febbraio e, per una terza volta, il 4 marzo.

"È IL VOLTO SANTO TRE VOLTE INSANGUINATO", così diceva Gesù stesso a Suor Concetta.

"VOGLIO CHE SIA COSTRUITA UNA CAPPELLA, VOI INIZIATE, IL RESTO LO FARÒ IO". In ognuno di questi fenomeni il Signore ingiungeva:

"PREGATE! RIPARATE! COMPENSANTE!"

In quell'anno e negli anni seguenti numerose immagini apparvero e restarono coperte di san­gue. Come pure, nell'urna del Santo Volto.

Sopra immagini, in quaderni e nei libri apparve­ro rose freschissime e profumate, Gesù chiama­va la casa di Airola:

"LA CASA DELLE ROSE", QUESTA CASA, diceva, OVUNQUE VOLGETE LO SGUAR­DO È BAGNATA DAL MIO SANGUE".

(Dai messaggi di Gesù) 25/4/69

"FIGLIA MIA DILETTA! DESIDERO CHE TU FACCIA UNA LARGHISSIMA DIFFU­SIONE DELLA MIA IMMAGINE. VOGLIO ENTRARE IN OGNI FAMIGLIA, CON­VERTIRE  I  CUORI  PIÙ  DURI. PORTATEMI NEGLI OSPEDALI E NEI RICOVERI, NELLE SCUOLE E NEGLI ASILI. PARLA A TUTTI DEL MIO AMORE MISERICORDIOSO E INFINITO.

IO TI AIUTERÒ A TROVARE NUOVI APOSTOLI. SARANNO I MIEI NUOVI ELETTI. I PREDILETTI DEL MIO CUORE E AVRANNO UN POSTO SPECIALE IN ESSO. BENEDIRÒ LE LORO FAMIGLIE E MI SOSTITUIRÒ PER DIRIGERE I LORO AFFARI". (25/8/69)

"DESIDERO CHE IL MIO DIVIN VOLTO PARLI AL CUORE DI TUTTI E CHE LA MIA IMMAGINE IMPRESSA NEL CUORE E NELUANIMA DI OGNI CRISTIANO RIFULGA DI DIVINO SPLENDORE MEN­TRE ORA È SCIUPATA DAL PECCATO".

Suor Maria Concetta morì, all'età di 59 anni, il venerdì di Passione 27 marzo 1953, alle ore 15. E' sepolta nel cimitero di Airola.

Il Santo Volto della Sindone, tre volte Insanguinato, custodito per 13 anni presso Mons. Ilario Roatta, Vescovo della Diocesi di S. Agata dei Goti, nella cui giurisdizione si trova Airola, attualmente è esposto alla venerazione nella Casa del Volto Santo di Airola.

(Tutti questi fatti sono stati riconosciuti ufficial­mente dal Vescovo della Diocesi di S. Agata dei Goti, Mons. Ilario Roatta con decreto dell' 11/2/1976).

 

SUOR SPERANZA ELENA PETTINATO (1901-1985)

Ricordiamo la compagna fedele della Serva di Dio Suor Maria Concetta Pantusa, l'educatri­ce amorosa dell'infanzia, la testimone privilegia­ta dei prodigi del Signore, l'Apostola infaticabi­le del Santo Volto di Gesù, tre volte Insanguinato.

L'otto maggio 1930 entrò in convento insie­me a Suor Maria Concetta che doveva essere la sua compagna inseparabile. Ebbe il compito di registrare in un "diario" (che comprende 28 qua­derni) tutti i fatti avvenuti in quel periodo, volu­ti dal Signore, perché si rivelasse al mondo ciò che Egli operava, attraverso la Sua Serva Suor Maria Concetta Pantusa. Suor Speranza è colei che la DIVINA PROVVIDENZA aveva prede­stinato a sua guida sicura. Le due, infatti, si inte­gravano meravigliosamente: Suor Speranza dal carattere forte e sicuro, Suor Maria Concetta da docile figlia da guidare e proteggere.

Dopo 38 anni di infaticabile apostolato per la diffusione del Messaggio del S. Volto è salita al Cielo il 2/3/1985 per contemplare in eterno la gloria divina che risplende sul Volto di Cristo.

 

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Concetta e Suor Speranza scrivere a:

SANTUARIO DEL SANTO VOLTO

Via Monteoliveto, 83

82011 AIROLA (Benevento)

 

LA BEATA MADRE MARIA PIA MASTENA

Fondatrice della Congregazione delle Religiose del Santo Volto (1881 - 1851)

Madre Maria Pia Mastena nacque a Bovolone (Verona) il 7 dicembre 1881 da una famiglia in cui la devozione al Santo Volto aveva già una tradizione, tradotta in pratiche religiose simili a quelle del Sacro Cuore di Gesù. La bambina, che allora si chiamava Teresa, iniziò fin d'allora l'e­sercizio della mortificazione e della contempla­zione, tanto da anelare al martirio e a darsi peni­tenze cruente, per riparare le colpe degli altri e sue che vedeva riflesse nel Volto di Gesù, la cui immagine pendeva da una parete della sua came­retta.

Oltre a darsi a tutti i compiti della carità, senza che alcuno l'avesse spinta o gliene avesse parlato, a dieci anni emise il voto di castità per­petua, senza capire, a suo dire, tutta la portata di quella obbligazione. Era appunto il 19 marzo 1891, giorno della sua Prima Comunione. E fu proprio in quella data e per quell'occasione che nei suoi mistici rapimenti le parve di scorgere dinanzi allo sguardo l'immagine di un Volto e di una Croce ed in maniera così chiara che le si incise profondamente nell'anima, senza peraltro che capisse il profondo significato di quel segno che le ridava la sagoma ben nota del Volto di Gesù.

Sentì crescere nella sua attività di bambina 1 'anelito dell 'apostolato che, intrapreso già prima quale catechista esercitò in parrocchia, divenne vera e propria attività illuminativa tra le coetanee: le compagne di scuola, le amiche, e anche con altri, con particolare riferimento alla riparazione ed adorazione, alla fuga dal peccato e dal disordine!

A diciannove anni entrò nell'Istituto delle Sorelle della Misericordia di Verona dove profu­se tesori di carità e di zelo.

Trasferita a Miane di Treviso, insegnante comunale, come prima cosa istituì tra le conso­relle "LA MISTICA CATENA" con lo scopo di tendere alla perfezione in riparazione e glorifi­cazione del Volto di Gesù.

Madre Pia Mastena era un'anima mistica. Lei stessa scriveva in questo periodo: "Quando mi metto in preghiera e talvolta anche per le stra­de, quando sto facendo lezione a scuola, mentre sto parlando con una persona, d'un tratto, mi sento investita da uno spirito che mi penetra tutta".

Un giorno Gesù le disse:

"IO TI HO RITIRATA TUTTA IN ME, IL TUO ESSERE È TUTTO PERDUTO IN ME, COME TANTE VOLTE MI HAI CHIE­STO: GLI ALTRI TI VEDONO, MA TU, CHE TRATTI E PARLI CON ESSI, NON ESISTI PIÙ, PERCHÉ SONO IO CHE VIVO ED AGISCO REALMENTE IN TE".

Nel 1930, sotto la guida di S.E. Mons. Eugenio Beccegato fondò la Congregazione delle Suore del Santo Volto con lo scopo preciso di glorificare il Volto appassionato di Gesù attra­verso un apostolato aderente ai bisogni della società: in parrocchia, nella scuola, tra i malati.

Nel 1924 Gesù le dettò "La Via Crucis" di cui ci piace sottolineare la VI stazione in cui fa riferimento al Santo Volto di Gesù:

"DAMMI IL TUO CUORE, O SPOSA... LÀ BRAMO VEDERE SCOLPITA L’IMMA­GINE DEL MIO VOLTO SFIGURATO: IMPRESSO IN TE, RICEVERÀ NUOVA BELLEZZA, NUOVO SPLENDORE ED IL TUO CUORE SI DILATERA’, S'INFIAM­MERÀ, E VORRÀ SOLO VEDERE E CON­TEMPLARE IL VOLTO MIO, IL VOLTO DELLO SPOSO DIVINO".

Nel 1926 "Il testamento di Gesù" di cui riportiamo un brano che si riferisce al Santo

Volto: "ABBIMI  SEMPRE  PRESENTE NELLA MEMORIA... BENCHÉ LUNGI DALLA TERRA OVE IO TI LASCIO, TI DONO IL SUDARIO DOVE IMPRESSI IL MIO VOLTO ADDOLORATO, GRONDAN­TE VIVO SANGUE... SIA QUESTO LO SPECCHIO OVE OGNI ORA TU DOVRAI RIMIRARTI, PROCURA DI RICOPIARE IN TE LE FATTEZZE DEL TUO SPOSO".

Ella voleva stampare il Volto di Cristo sul volto di ogni uomo. Il Volto di Cristo, come mezzo per restaurare il volto dell'uomo. l'ardore di "RIPARARE E RISTABILIRE l'immagine del dolce Gesù nelle anime", la ren­deva incisiva nella sua azione apostolica, che tutti raggiungeva, ma anche solerte nell'uso dei mezzi di apostolato: tra questi emerge il suo ardito proposito di stampare migliaia di immagi­ni del Santo Volto della Sindone, da inviare in tutto il mondo, compresa la Russia, perché nel suo spirito ardeva il messaggio ricevuto da Gesù:

"PER IL MIO SANTO VOLTO SARÀ SALVO IL MONDO!" E ANCORA "L'IMMAGINE DEL MIO SANTO VOLTO ATTIRERÀ GLI SGUARDI DI COMPIA­CENZA DEL MIO PADRE CELESTE SULLE ANIME ED EGLI SI PIEGHERÀ A MISERICORDIA E PERDONO".

A questa donna coraggiosa e dinamica il Signore affidava questa missione di rendezione, di libe­razione e di salvezza non solo come persona ma come Fondatrice di nuova famiglia Religiosa: e come tale sentiva di poter ampliare nel mondo la sua missione e prolungarla nel tempo, anche dopo il concludersi del suo pellegrinaggio terre­no, associandosi come membro al Capo che ha detto: "Ecco Io sono con voi tutti i giorni...

Così Madre Maria Pia Mastena, fatta parte­cipe dell'amore del Cuore di Cristo, vuole pro­lungare insieme al Redentore e per mezzo delle sue Figlie spirituali l'opera della salvezza per ogni fratello che vivrà nel tempo. Del resto con questa configurazione apostolica, si era già pre­sentata alla Chiesa: "LO SCOPO NOSTRO PRINCIPALE È DI PROPAGARE, RIPARA­RE; RISTABILIRE L’UIMMAGINE DEL DOLCE GESÙ NELLE ANIME!" e la Chiesa ne ha suggellato il carisma e la missione.

Le suore del Santo Volto già oggi presenti in Europa e in terra di Missione, qualificano la loro presenza apostolica nella duplice realtà:

"Configurate a Cristo e in Comunione oblativa con Cristo al Padre per essere forza di Espiazione, di Riparazione e di Redenzione per i fratelli, e poi agire con le opere proprie della Congregazione: riparare e ristabilire nelle anime la divina immagine del dolce Gesù, sfigurata dal peccato".

Nel carisma della Madre Mastena vi è in sintesi la teologia del Volto di Dio... e del volto dell'uo­mo. Del Dio Creatore che fa l'uomo a Sua immagine e somiglianza e dell'uomo che ritor­na, per la redenzione del Verbo e la santificazio­ne dello Spirito, a riavere l'autenticità del suo volto originario, al di fuori di ogni macchia di peccato.

Compiuta la sua missione la Fondatrice della Congregazione delle Religiose del Santo Volto, Madre Maria Pia Mastena, si spense santamente a Roma il 28 giugno 1951. I suoi resti riposano nella cappella della Casà Madre in S. Fior di Treviso.

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Religiose del Santo Volto

Via San Paolo Apostolo, 99

00040S. MARIA DELLE MOLE RM
 

MADRE FLORA DE SANTIS (1889 - 1969)

Madre Flora fu una donna veramente evangelica. Il Vangelo fu il libro a cui ispirò tutta la sua vita e la sua pratica di devozione e di fede.

Ne custodiva nell'anima le parole per meglio scoprire nel proprio cuore l'immagine di Cristo da diffondere poi tra i fratelli.

Il Vangelo era la sostanza della sua vita. Perché nel Vangelo è la vera immagine di Gesù: quel Volto che lei voleva che fosse impresso nel cuore di tutti gli uomini. La sua vita fu tutta una testimonianza e un canto al Volto Santo di Gesù.

Ella fu una apostola di Cristo, una divulga­trice della fede, incrollabile, perché tale era la sua fede. Il suo apostolato si svolse ininterrota­mente per 35 anni da quando cioè sopravvenne­ro i primi tocchi di Grazia nella Casa-Chiesa dedicata al Volto Santo di Gesù.

Madre Flora si era sposata nel lontano 1916 con il Comm. Ernesto De Santis e viveva con lui un'esistenza tranquilla a Meta di Sorrento.

Ernesto era pio, amava immensamente la Chiesa e soprattutto l'infanzia abbandonata. Grande animatore delle Missioni che incoraggiava ed aiutava con tutto lo slancio e con tutti i mezzi a sua disposizione. Egli fra l'altro era divulgatore di vari periodici di carattere religioso. Fra questi era un solerte zelatore della rivista cattolica "Crociata Missionaria.

Da una di queste riviste, esattamente da una copertina, Flora e il De Santis, colpiti dalla pro­fonda bellezza del Divino Volto, ritagliarono l'Immagine (il dipinto originale è opera della pittrice Rina Maluta) del Volto Santo e la incor­niciarono con cura amorevole.

Tutto inizia il giorno 10 febbraio dell'anno 1932, un giorno come tanti, grigio e freddo.

Flora nella sua cameretta è in preghiera, con il Rosario fra le mani prega e fissa estatica l'Immagine da lei ritagliata. Pochi minuti prima aveva finito di preparare il pranzo per i vecchi poveri e abbandonati. Improvvisamente tutto si fa luce, una luce immensa e dal quadro si staglia una visione celestiale. Il Signore si umanizza e si compiace di manifestarsi per la prima volta.

Questi carismi in seguito diverranno molto frequenti. Nel silenzio soave Egli le rivolge que­ste parole:

"FLORA, GUARDA QUESTO VOLTO TANTO OFFESO 'ED INGIURIATO, AMALO E FALLO AMARE".

Lentamente la visione scompare e tutto ritorna come prima. Ecco, il Signore aveva operato la sua scelta nella umiltà e nella fede incrollabile di questa donna, designandola come divulgatrice della sua parola e della devozione al Suo Volto Santo. Da questo momento l'unico scopo che Flora si prefisse fu di diffondere ovunque tale devozione.

Da allora la sua esistenza fu fatta solo di penitenze e di rinunzie ai beni terreni. Il patri­monio cospicuo del marito servì per acquistare l'attuale casa dei Ponti Rossi (Napoli) dove Madre Flora volle una piccola cappellina per raccogliersi sotto la prodigiosa immagine.

Questa cappellina che oggi conserva le spo­glie mortali di Madre Flora divenne ben presto meta di fedeli che, a sua imitazione, venivano a trovare conforto nel Volto di Gesù Cristo...

Molti si chiederanno l'origine di questo appellativo: perché era Madre? E noi sappiamo che la gente, il popolo, che accorreva a lei, quelli che ne ricevevano parole di conforto, quelli che, tramite le sue preghiere, ricevevano grazie dal Volto Santo, in un impeto di gioia, quasi come un'esplosione di fede e di amore, la chia­marono Madre spirituale. Tale nome era il più indicato per lei che era come una buona mamma, che sapeva rimproverare ma senza asprezza, che sapeva consolare ma con dolcezza, che ha indi­cato e tuttora indica all'umanità, la sola, vera ed eterna strada della salvezza nella preghiera. Ella comunicava direttamente con Gesù che le indi­cava la via giusta per risolvere ogni controversia che la angustiava. Gli occhi grandi e luminosi. Il volto giovanile incorniciato da capelli scurissimi e divisi al centro da una riga. La bocca sottile, ma sempre sorridente, Madre Flora, puntuale, ogni giorno alle 16,30 per trentacinque anni si incontrava con la gente di ogni condizione socia­le. Vestiva un abito scuro, quasi monacale, con un Crocifisso appuntato al petto. Madre Flora in questa casa ai Ponti Rossi ascoltava la confessio­ne di tanta gente che implorava soccorso e aiuto morale. Incitava alla preghiera, invitando tutti ad inginocchiarsi nella piccola cappella che aveva dedicato al Volto Santo. Madre Flora chiuse gli occhi sul mondo il 31 maggio 1969.

Preannunciò la sua morte il 2 dello stesso mese, ma la sua opera da allora non è cessata. La sua casa è stata sempre la casa dell'infanzia abbandonata.

Ha fondato una casa per l'infanzia abbandonata e un orfanotrofio che tuttora accolgono orfanelli e poveri trovatelli.

Inutile dirlo, è tutto gratis. Continua soprattutto la diffusione del Volto Santo per l'opera tenace ed incessante delle Suore "Piccole Ancelle di Cristo Re" che alla morte di Madre Flora prese­ro possesso immediato della casa del Volto Santo. Oggi fanno da tramite nella diffusione di questo culto con fedeli sparsi in tutto il mondo.

Per richieste di materiale da diffondere e la bio­grafia di Madre Flora rivolgersi a:

CASA DEL VOLTO SANTO

Capodimonte - Via Ponte Rossi, 54

80131 NAPOLI